Home » LA STORIA DELL’A.S.D. ARZINO
La Val d’Arzino ha da sempre avuto una vocazione calcistica. Negli anni ’60 e ’70 ci si ritrovava ovunque ci fosse spazio per partire in amicizia o agguerriti tornei, ma la Valle non aveva mai avuto una sua squadra di calcio “ufficiale”.
Casiacco 1983. Il comune di Vito d’Asio si stava faticosamente riprendendo dalla devastazione del terremoto ed era in piena ricostruzione.
Il sindaco Amistani, intuendo la voglia di aggregazione e la vitalità della generazione più giovane, ebbe una prima fulminante intuizione. Convocò undici giovani di Casiacco, tra i più volenterosi, e gli fece una proposta: lui avrebbe fatto costruire un campo da calcio sulla piana di macerie in via Molino, loro in cambio si sarebbero impegnati a fondare una società sportiva che avrebbe giocato qui e che si sarebbe chiamata come il fiume che da il nome alla valle: Arzino.
Fu così che il 18 giugno 1983, 11 volonterosi, Dino Zanier, Bruno Collino, Adriano Bianco, Antonio Dean, Edi Tosoni , Ermes Gerometta, Pietro Gerometta, Pierino Cedolin, Paolo Garlatti Costa, Sergio Lanfrit e Gianni Peressutti si ritrovarono a Spilimbergo dal notaio Di Gati e firmarono l’Atto Costitutivo di fondazione dell’A.S.D. Arzino. Per i colori sociali, presero spunto dalla mitologica partita Italia-Brasile dell’82, scegliendo il giallo e l’azzurro. Solo successivamente si resero conto che, quasi per destino, quelli erano anche i colori ufficiali del Comune di Vito d’Asio.
Misero sul piatto per questo progetto comune centomila lire a testa e si prodigarono a riunire quanti fossero interessati alla costituzione della squadra. Presidente, primo della storia del Club, venne eletto Dino Zanier. I giocatori vennero reclutati nella zona, pescando tra veterani e giovani volenterosi alla prima occasione.
Le difficoltà al principio non furono poche, prima tra tutte la permanenza di cinque anni, tempo che il campo a Casiacco fosse costruito, nella vicina Forgaria e cinque campionati ricchi di difficoltà ma anche di entusiasmo. Se i risultati sportivi inizialmente stentavano ad arrivare, la comunità della Val d’Arzino si stringeva sempre di più intorno alla compagine giallo-blu, vista come prima, importante realtà sportiva del comune e dunque fonte d’orgoglio e appartenenza.
Il mandato del primo, mitico presidente, durò tre anni, dal 1983 al 1985, durante il quale la squadra militò in terza categoria. Al suo mandato succedette quello di Bruno Collino, un altro dei soci fondatori, che ricoprì la carica di presidente per 5 anni, dal 1985 al 1990.
Una simpatica parentesi: nel biennio 1987/89, si tentò di allargare l’attività sportiva con la creazione di una squadra di pallavolo femminile, allenata da Pietro Gerometta. Ma le difficoltà logistiche e nel reperire atlete, fecero durare il progetto appena un paio di stagioni.
A Collino succedette, nel 1990, Ermes Gerometta, un altro dei soci fondatori. Nel 1991/92 ci fu la prima, storica, promozione in Seconda Categoria, grazie al terzo posto in campionato della formazione guidata da Mr. Franco Pascoli. Il primo campionato in seconda non andò come sperato e la squadra retrocedette subito in terza.
Nel 1993/94 l’Arzino, allenato da Mr. Mario Bortolussi, vinse il suo primo campionato di terza categoria, venendo promossa per la seconda volta in seconda categoria. Anche in questa circostanza, la permanenza nella categoria superiore fu di breve durata: dopo una, tribolata, stagione, i ragazzi di Mr. Bortolussi tornarono in terza.
Nel ‘97/’98, Gerometta cedette il passo e la presidenza della società passa a Luciano Cedolin , il primo presidente che non facesse parte del nucleo storico dell’83 e che volle da subito rilanciare il legame dell’Arzino con la sua terra, dopo qualche anno caratterizzato da un calo dell’entusiasmo nei confronti della squadra.
La prima mossa di Cedolin fu quella di ricomprare, a fronte di un notevole sforzo economico, tutti i giovani del comune, che avevano fatto la trafila delle giovanili nel Forgaria, costituendo una squadra estremamente giovane e inesperta, ma dando un’iniezione di entusiasmo e futuribilità a tutto l’ambiente.
Il passo successivo e per certi versi storico, avvenne l’anno successivo con la costituzione della prima squadra di pulcini della storia della società (1998/99), seguita negli anni seguenti da esordienti (2000/01) e giovanissimi (2001/02 ) e da un accordo d’intenti con la vicina realtà di Majano e per valorizzare e integrare i rispettivi settori giovanili.
Anni di risultati alterni ma non avari di soddisfazioni, come le ripetute convocazioni nelle rappresentative under 20 di terza e seconda categoria con la ciliegina della trionfale partita dei portacolori pordenonesi ospitata al comunale di Casiacco e vinta per 6-1 con i pari età di Trieste; oppure la collaborazione con il Torneo Internazionale di Gradisca con l’ospitalità di alcune partite o la recente costruzione delle tribune coperte, fondamentali in una zona dove l’inverno sportivo va a braccetto con pioggia e neve.
Ma è il 2003, il ventennale della fondazione, l’anno da ricordare: con una compagine ricca di talento, l’Arzino arrivò seconda in campionato ad un soffio dalla vetta e ai Play-off successe l’incredibile: dopo due splendide battaglie contro Malisana e Serenissima, terminate rispettivamente 3-3 e 3-2 per i nostri, nella gara decisiva, giocata in casa con il Campanelle Prisco di Trieste l’inaspettato: sopra di 2 a 1 all’ottantanovesimo, ma in dieci uomini per un infortunio a cambi esauriti, i gialloblu avevano bisogno di 4 reti in pochi minuti per superare nella differenza reti i rivali del Malisana, vittoriosi a Udine per 5 a 0.
E’ così che i triestini, memori delle ruggini con i goriziani, decisero di propria volontà di non opporre resistenza agli attacchi valligiani, subendo 4 reti in una manciata di minuti senza colpo ferire, con l’incredibile parentesi di un autogol da metà campo su rimessa in gioco dopo un gol subito. Mai visto su un campo di calcio.
Così tra l’incredulità e le polemiche a Casiacco impazzò la festa: per la terza volta era seconda categoria!
L’annata successiva, pur partita con buoni risultati e auspici, terminò con una repentina ridiscesa in terza categoria.
Nel 2009, le dimissioni del presidente Cedolin, lasciarono la società e la squadra, dopo diverse annate di scarse soddisfazioni, in un vuoto di potere, In piena emergenza, l’onere della presidenza venne assunto da Marco Ortali, che rimase in carica per un anno, mentre la prima squadra venne affidata a Marino Mateuzic, che accettò di farsi carico di una situazione non facile. Di quest’annata, da ricordare il memorabile esordio, per la prima volta nella storia della società, di due calciatori delle giovanili in prima squadra: Davide Ponte e Cristian Menegon.
Dal 2010 al 2013 il testimone della presidenza passò a Iacopo Bersan, figlio dello storico segretario Raffaele Bersan, e primo ex calciatore a diventare anche Presidente, che traghettò la Società in un difficile momento di transizione, facendo esordire, nel 2010/11, la prima formazione di Piccoli Amici del settore giovanile.
I “Giovani” e le “Vecchie Glorie”, le due formazioni che si sono affrontate al Comunale di Casiacco nella partita commemorativa “Memorial Candusso”, in ricordo dello storico libero dell’Arzino, venuto a mancare pochi mesi prima.
Nel 2013, sotto la presidenza Bersan, cade il prestigioso traguardo del 30° anniversario della fondazione della squadra. Vengono organizzati grandi festeggiamenti e presentato un libro fotografico che ripercorre le più belle tappe della trentennale storia.
Nel 2014, a Bersan succedette Anna Gerometta, prima donna Presidente nella trentennale storia della squadra nonchè figlia d’arte: il padre Ermes, infatti fu socio fondatore e terzo Presidente.
Nel 2017 la presidente Gerometta allestì una squadra giovane ed ambiziosa che, allenata dal promettente Cristian Barazzutti, si classificò al secondo posto, conquistando una meritata promozione in seconda categoria.
Nell’anno della seconda, Gerometta cedette la presidenza a Fabio Tosoni, ex giocatore, allenatore e dirigente, che confermando buona parte del gruppo della promozione, riuscì nell’impresa di mantenere la categoria, una prima volta nella storia della società. L’Arzino si consolidava in quegli anni come una realtà di buon livello in seconda, riuscendo a mantenersi costantemente nella prima metà della classifica.
Storia recente. Nel 2000, Tosoni si è trovato ad affrontare una delle sfide più difficili della storia del Club: la pandemia globale. Due campionati annullati, attività sportiva sospesa e un futuro in bilico. La bravura di Tosoni è stata nel tenere saldo l’ambiente, garantire la prosecuzione dell’attività sportiva per quanto possibile, barcamenandosi tra divieti, tamponi e D.P.C.M.
Molte società dilettantistiche, anche più grandi e prestigiose dell’Arzino non sono sopravvissute al Covid, tanto che alla ripresa dell’attività sportiva la Federazione ha deciso di eliminare i campionati di terza categoria.
Grazie a Tosoni, ad una dirigenza competente ed appassionata e ad una comunità che non ha mai mancato di far sentire il proprio supporto, l’Arzino ha superato questa crisi, ritrovandosi più forte ed unita che mai.
Nel novembre del 2023, Tosoni ha passato il testimone a Gabriele Gerometta, ennesimo ex giocatore a diventare presidente della società.
La sfida di mantenere la categoria, quest’anno è più ardua che mai: dall’anno prossimo verrà reintrodotta la terza categoria, per questo motivo in questa stagione ci saranno 7 retrocessioni su un totale di 15 squadre.
L’ennesima sfida per una società ed una squadra, abituata a soffrire e lottare.
Per cui, ora e sempre…
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